Nigeria: Militanti del delta del Niger distruggono oleodotto dell’Agip (Eni)

mercoledì 8 dicembre 2010 → 14:37 in Nigeria

Un oleodotto gestito dall’ Eni, tramite la NAOC (Nigerian Agip Oil Company), è stato fatto esplodere nel Delta del Niger martedì notte, lo ha detto questa mattina un membro della comunità in cui è avvenuto l’attacco.
Oleodotto e gas flaring nel Delta del NigerWilliams Welemu ha detto che i giovani locali di Igbomo Toru “hanno fatto saltare in aria” l’oleodotto alle 21.45 di martedì per protestare contro l’assegnazione dell’appalto sulla sicurezza dell’impianto dell’ENI ad un ex presunto militante.
Un portavoce di Eni – citato da TheTimesofNigeria – ha detto che stava cercando conferme dell’attacco. La società aveva già rifiutato di commentare la minaccia di un attacco contro l’oleodotto. Welemu ha detto al “Dow Jones Newswires” che da diverse settimane i giovani locali stavano minacciando di far saltare l’oleodotto. “Ho cercato di fermarli [per diverse settimane] ma non mi hanno ascoltato”. Gli aggressori chiedono che l’Agip (ENI) “assuma giovani locali”. “Un ex presunto militante di un’altra comunità che ha un problema con la nostra comunità è stato assunto per proteggere l’oleodotto “.
I giovani protestavano anche contro l’inquinamento provocato dalle continue perdite dell’oleodotto, ha aggiunto Welemu.
Nell’ultimo periodo erano state rinnovate le minacce di attacchi contro le infrastrutture petrolifere nella più grande e ricca regione petrolifera dell’Africa a seguito di un offensiva militare della JTF (Joint Task Force) per distruggere i campi dei militanti.
Agip-AsudRecentemente altri due oleodotti dell’Eni, gestiti dalla Naoc, erano stati fatti esplodere a Gbaran e Logosgene nello stato di Bayelsa. La società non ha rilasciato dichiarazioni sui danni prodotti dagli attacchi e sull’eventuale riduzione della produzione. Spesso l’Eni è stata accusata dai gruppi militanti di corrompere i capi delle delle comunità locali e i gruppi armati non politicizzati per ottenere protezione ed evitare attacchi agli impianti invece di cercare una soluzione al problema delle perdite e alla povertà delle comunità dove la società italiana opera.

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