300 mila in piazza contro il nucleare e per l’acqua “bene comune”

sabato 26 marzo 2011 → 22:05 in Manhattan e dintorni

Da piazza Esedra a San Giovanni una manifestazione con in prima linea associazioni, movimenti e cittadini contro la follia nucleare, per l’acqua “bene comune”, ma anche contro la nuova guerra del petrolio.
Un corteo di popolo, lontano dai partiti, ha attraversato le vie di Roma. L’ho visto sfilare all’angolo di Via Merulana per quasi un’ora e mezza, senza riuscire a vederne la coda, ancora lontana, oltre S.M.Maggiore. Un corteo di speranza, in quest’epoca buia!

300 mila in piazza contro il nucleare, Roberto e Tex

13 commenti a “300 mila in piazza contro il nucleare e per l’acqua “bene comune””

flash scrive:

Comunque ieri sera, dopo la inaugurazione della mostra, m’ha scritto un msm delirante. Diceva che non poteva leggere i miei messaggi (?) e poi chiedeva di telefonargli per il biliardo (????). Non era per me. S’è rincoglionito e poi con i mezzi tecnologici c’ha sempre avuto ritrosia. Quindi caro Labbinda se vai in missione umanitaria spiegaje pure l’uso del telefonino.

flash scrive:

L’acqua. Diamogli un senso!

fabrizio scrive:

mbè lui, dicono sia agiato.

sirlad scrive:

si, ma la fulgida chi la paga??

fabrizio scrive:

Certo che c’è il motivo, è l’Italia stessa.
Robbe’, fa’ er bravo, tu che sei ferrato sui link daje ‘na mano, fai un salto a casa sua e così je installi pure Parallel e, già che ce stai, je metti a posto pure la rete!

sirlad scrive:

Edo, nun sai usa’ ‘n link e parli de rivoluzione! n’hai visto che le rivoluzioni al giorno d’oggi partono tutto dalla rete?
…lo diceva Monicelli: l’Italia è l’unico paese dove non c’è mai stata una vera rivoluzione! ci sarà qualche motivo…?

flash scrive:

vedi che un motivo per continuare a credere nell’evoluzione c’è sempre? Certo la scolaresca è quello che è… ma è sempre stato così.

fabrizio scrive:

Edu l’ignoranza non è una giustificazione… 😛

Leggi il labiale: nella schermata (sarebbe meglio dire layer ma tant’è) che ti permette di caricare le immagini e di modificarne titolo, descrizione, ecc. e di inserire le stesse nell’articolo troverai in basso la possibilità di assegnare anche il “link all’immagine stessa”. Meglio di così non riesco a spiegartelo. Come esercizio ti ho “linkato” l’ultima foto, quella di Roberto, credo, col cane. Tu cerca di rubare con gli occhi. Prova a guardare il codice sorgente dove noterai che “intorno” al codice che chiama l’immagine (<img src…) c’è la cosiddetta “ancora” (<a href…) e prova a fare la stessa cosa. Un ultimo consiglio, nel title e nell’alt dell’immagine e del link magari scrivi qualcosa di un po’ più significativo del nome del file IMG_0701, che so Roberto e Tex o qualunque altra cosa che pensi possa descrivere in qualche modo la foto (vedi che ora c’è scritto: 300 mila in piazza contro il nucleare, Roberto e Tex).

Edo scrive:

… er link all’immagine …me manca. Dai indicazioni, chiare e rapide…come sempre.

fabrizio scrive:

È sufficiente che tu metta il link all’immagine e, come per incanto, si ingrandirà 😉

Edo scrive:

Domanda: Perchè le foto, così inserite, non si possono ingrandire ? (…’n’venta!).

Edo scrive:

Hai ragione. Non se ne può veramente più. Abbiamo bisogno di una RIVOLUZIONE che spazzi via tutto e tutti. Politici (ma tutti, proprio tutti) e modelli culturali, uomini e pseudo-idee, ma soprattutto che spazzi via la PAURA.

fabrizio scrive:

Mah, io la speranza la vado perdendo ogni giorno di più. Mi guardo intorno e penso che di questa buia epoca mi piace davvero poco, forse niente. Una società superficiale dove si “arriva” leggendo solo i titoli illudendosi di sapere tutto senza in realtà conoscere niente, dove basta essere abbastanza furbi per aggirare ogni regola, dove la grinta e la sfrontatezza sono diventa la qualità principali se non le uniche per emergere, come in un gigantesco reality in cui il fine sempre giustifica i mezzi. A questo punto l’acqua, il nucleare, le guerre di petrolio che provano ad indossare impossiblili vesti umanitarie diventano solo le evidenze più manifeste di un degrado che ha investato ogni strato di questa nostra nauseabonda società. Mi piace davvero poco di ciò che mi circonda, siano esse cose, persone, idee e ogni giorno mi piace sempre meno e sento che presto arriverà il momento in cui non mi piacerà più niente.

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