La Nigeria elegge il Presidente

sabato 16 aprile 2011 → 20:37 in Nigeria

Da questa mattina in Nigeria si vota per eleggere il Presidente. Una campagna elettorale con trentacinque canditati, segnata da omicidi e attentati con quasi 200 morti. Favorito dai sondaggi il Presidente uscente, Goodluck Jonathan, un uomo del delta del Niger.
Dopo diversi rinvii per questioni organizzative, da questa mattina in Nigeria mattina sono aperte le urne per le elezioni presidenziali. Circa 73 milioni di nigeriani (su oltre 150 milioni di abitanti) si sono iscritti alle liste elettorali per eleggere il Presidente dello Stato più popoloso d’Africa (al settimo posto al mondo per popolazione), ottavo produttore di petrolio al mondo. Un paese che conta 36 Stati Federali con più di 250 etnie differenti.
Secondo i sondaggi sembra quasi scontata la rielezione dell’attuale presidente Goodluck Jonathan, del PDP (People’s Democratic Party), in carica dal maggio del 2010 dopo la morte di Yar’Adua, il presidente eletto nelle contestate elezioni del 2007 e di cui Jonathan era il Vice. A favorire la possibile vittoria del Presidente in carica è anche la dispersione dei voti, visto che ci sono ben 35 candidati.
Gli avversari che hanno qualche chance di arrivare ad un possibile ballottaggio sono: l’ex generale Muhammadu Buhari, che ha il sostegno dei musulmani del nord del Paese, l’ex direttore dell’ufficio anticorruzione Nuhu Ribadu, molto stimato e amato in tutto il paese e Ibrahim Shekarau, governatore dello stato settentrionale di Kano. Buhari e Ribadu nell’ultimo periodo hanno tentato di formare una coalizione per battere Jonathan, ma le trattative non sono andate a buon fine e cosi l’attuale presidente può ancora sperare di evitare il ballottagio. Per vincere al primo turno deve ottenere almeno un quarto dei voti nei due terzi dei 36 stati della repubblica nigeriana.
Quella che sembra però essere la sfida maggiore per dare una credibilità a tutta la classe politica politica nigeriana, tra le più corrotte al mondo, è riuscire a ridare credibilità e autorevolezza alle elezioni. Dal 1999, quando si tennero le prime elezioni libere dopo 16 anni di dittatura militare, tutte le consultazioni sono state invalidate per brogli e irregolarità, mentre le violenze sono state la norma. Nessuna delle elezioni tenute fino ad oggi sono state ritenute “accettabili” dalle commissioni indipendenti presenti nel paese (compresi gli inviati della comunità europea). Anche questa volta durante la campagna elettorale ci sono stati circa 200 morti negli attentati ai comitati elettorali e negli scontri diretti tra candidati. Anche ieri ed oggi sono stati segnalati attentati esplosivi, che sembra non abbiano causato vittime.
Il presidente Goodluck Jonathan ha assicurato il massimo impegno per garantire la regolarità e la trasparenza delle elezioni. Ha speso più di 580 milioni di dollari nell’organizzazione della tornata elettorale andando contro il suo partito e le potenti lobby del Paese

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