Il delta del Niger, l’amnistia e il Mend

venerdì 9 ottobre 2009 → 22:49 in Nigeria

Quelli che il Governo conosceva come i “capi” del Mend hanno accettato l’amnistia, ma Jomo Gbomo minaccia di riprendere gli attacchi alla scadenza del cessate il fuoco unilaterale il 15 Ottobre. “Quelli che si sono arresi per “denaro”erano troppo conosciuti e sono stati sostituiti“. “Questa volta non ci limiteremo a far esplodere gli oleodotti, distruggeremo completamente gli impianti”. Qual è oggi la reale forza del Mend ? “E’ solo un signore seduto in un albergo che invia comunicati minacciosi ” dice il Governo.
Militanti del deltaDifficile capire cosa accadrà nel tormentato delta del Niger nei prossimi mesi, dopo che il Governo ha giocato alla fine di luglio quella che sembrava essere la “soluzione finale”: amnistia e soldi per i militanti che riconsegnano le armi, guerra a tutti gli altri. Sin dall’inizio il Mend attraverso il suo portavoce Jomo Gbomo ha rigettato l’offerta del governo che secondo il movimento è “rivolta ai criminali, non ai militanti politicizzati” e “non affronta i problemi alla base della lotta” cioè la povertà e le difficili condizioni in cui vivono i 30 milioni di abitanti dei nove stati che compongono il delta del Niger da cui si estrae tutto il petrolio della Nigeria (150 milioni di abitanti), che fanno del paese l’ottavo produttore al mondo. Da agosto al 6 ottobre, quando è scaduta la proposta di amnistia, si sono “arresi” tutti i più noti capi del Mend (o presunti tali). Si è iniziato con la scarcerazione di Henry Okah, il presunto capo del Mend, partito per il Sudafrica, dove ha la famiglia e la residenza da anni, per curare la grave malattia all’unico rene. Successivamente in pompa magna ha deposto le armi Boyloaff e sempre con “cerimonie” pubbliche accordi per l’amnistia hanno firmato Farah Dagogo (ritenuto un fedelissimo di Henry Okah), poi Ateke Tom e pochi giorni fa il più noto Tompolo oltre a diversi altri sconosciuti capi minori. Secondo il governo oltre 10 mila militanti avrebbero deposto le armi e solo pochi “banditi” hanno deiso di non arrendersi.
Completamente diversa la versione del portavoce del Mend, colui che invia comunicati con il solito pseudonimo di Jomo Gbomo, che pochi giorni fa aveva nominato un gruppo denominato“Aronne” abilitato a trattare con il Governo. Con un lungo comunicato inviato alle principali agenzie di stampa e pubblicato integralmente da SaharaReportes il gruppo annuncia la ripresa delle ostilità alla fine del cessate il fuoco unilaterale che scade il 15 Ottobre.
“ Il governo Federale della Nigeria oggi attraverso il suo Ministro per l’informazione e per le comunicazioni ha dichiarato che l’offerta di amnistia per i militanti e il loro disarmo è stato un successo.
Questo è ovviamente un altro debole tentativo di restauro della Nigeria, un tentativo di far ingoiare una falsità evidente alla comunità internazionale.
Il governo nigeriano ha stimato di aver riscattato almeno 10.000 armi dalla data d’inizio di questo esercizio (l’amnistia ndr). Secondo il governo, oltre 10.000 militanti si sono arresi. La maggior parte di coloro che hanno partecipato a questa frode sono stati comprati dal governo, nella speranza che i militanti reali si sarebbero convinti ad emergere.
Nonostante il fatto che la maggior parte delle armi “recuperate” sono stati acquistate a tale scopo, il governo non raggiunto il due per mille, delle diverse migliaia di armi nella zona del delta, da mostrare per questa farsa vergognosa.
Infatti alcune armi sono state consegnate dai comandanti che hanno deciso di interrompere la loro partecipazione nella nostra lotta.
Le compagnie petrolifere sono avvertite come sempre di ignorare questa propaganda da parte del governo nigeriano. Il Movimento per l’Emancipazione del Delta del Niger (Mend) riprenderà con gli attacchi contro l’industria petrolifera allo scadere del nostro cessate il fuoco. Il Mend ritiene che questa prossima fase della nostra lotta sarà molto dura, abbiamo l’intenzione di porre fine, una volta per tutte, a 50 anni di schiavitù del popolo del Delta del Niger, da parte del governo nigeriano, di pochi individui e delle società petrolifere occidentali.
Nella prossima fase bruceremo tutti gli impianti attaccati, e non limiteremo più i nostri attacchi alla distruzione degli oleodotti.
Il Mend non invierà i suoi rappresentanti venerdì 9 ottobre 2009 al previsto incontro del governo con i cosiddetti “interessati”. Il governo nel tentativo di prendere ulteriormente in giro il popolo del Delta del Niger ha scelto di “dialogare” con una classe di individui che può facilmente gestire.
Questo governo è andato avanti nelle trattative per vendere sempre più terre del popolo del Delta giudicando il suo popolo non è idoneo ad essere consultato. Mettiamo in guardia tutti coloro che sono interessati a comprare le nostre terre, che non resteranno impuniti.
Noi lotteremo per la nostra terra con l’ultima goccia del nostro sangue, a prescindere dal numero di persone che il governo nigeriano e le compagnie petrolifere sono riusciti a corrompere.”
Jomo Gbomo

Che dire della situazione e come valutarla. E’ vero che molti di quelli che si sono arresi erano considerati i personaggi di spicco del Mend, ma è vero anche che spesso i personaggi che si sono arresi sono stati in passato smentiti da Jomo Gbomo.
Considerando che la scarsa credibilità del Governo nigeriano, dei vari portavoce dell’esercito e la spesso sottovalutata capacità operativa del Mend io credo che il comunicato di Jomo Gbomo dovrebbe essere preso in seria considerazione dalle compagnie petrolifere, compresa la nostra Eni, che operano nel delta.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

  • RSS A SUD

  • Porta Metronia Tags