L’attacco al Contratto Nazionale di Lavoro.

lunedì 2 febbraio 2009 → 23:15 in Manhattan e dintorni

Il “Governo senza opposizione” e la Confindustria, con la complicità di Cisl e Uil rimettono in discussione l’intero impianto dei contratti di lavoro. La CGIL ha detto di no e si prepara allo sciopero generale il 4 Aprile. Epifani saprà resistere alle pressioni del Partito democratico e di Veltroni che lo rivuole al tavolo ?
Lavoratrici in sciopero

Di fronte alla crisi, alle fabbriche che chiudono, con centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori in cassa integrazione e di precari licenziati, le misure del “Governo senza opposizione” sono del tutto inadeguate. L’intervento pubblico, invece di sostenere il reddito dei lavoratori, alimentare la ripresa dei consumi e avviare un nuovo modello di sviluppo, serve soltanto a finanziare chi questa crisi l’ha prodotta e continua ad alimentarla.
Il “Governo senza opposizione” taglia la spesa pubblica e sociale (la scuola, l’università, la sanità, le pensioni); prova a mettere uno contro l’altro lavoratori del settore privato e pubblico; rimette in discussione l’intero impianto dei contratti di lavoro e propone l’ennesimo innalzamento dell’età pensionabile, attaccando le donne, già oggi fortemente discriminate sui salari e sulle condizioni di lavoro.
La Confindustria, con la complicità di Cisl e Uil, approfitta della crisi per portare fino in fondo l’attacco al contratto nazionale di lavoro. L’accordo separato sul sistema contrattuale apre la via alla totale flessibilità del salario; minaccia ancora di più la salute dei lavoratori con il vincolo della produttiva del salario; estende la precarietà e l’incertezza dei diritti; mette in discussione i principi fondamentali dell’iniziativa sindacale e dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori.
La CGIL non ha firmato l’accordo e si prepara allo sciopero generale del 4 aprile, anticipato il 13 febbraio dallo sciopero generale già organizzato dalla Fiom (i metalmeccanici) e dalla Funzione pubblica (pubblico impiego)
Intanto molte anime candide, Veltroni per primo, fanno pressione per riportare la CGIL al tavolo.
La gravità della crisi e dell’attacco ai diritti apre una fase nuova e dà spazio e valore a una linea sindacale conflittuale e antagonista che noi auspichiamo da anni. Per ora la Cgil, di fronte alla pressione che viene dai posti di lavoro, stà resistendo alle sirene e sembra tentare di porre un argine all’attacco di Governo e Confindustria.
Vogliono eliminare il conflitto sociale per portare a termine il loro progetto, che è quello di sempre: Far pagare a noi la loro crisi.
E’ il momento di tornare a rimboccarsi le maniche contro quello che sembra essere “ L’ACCORDO DELLA COMPLICITÀ”, che distrugge il contratto nazionale di lavoro, porta ad una ulteriore riduzione dei salari e aumenta lo sfruttamento.
Coloro che con la panacea del “liberismo” hanno generato questa crisi mondiale, quelli che hanno creato quella grande “sala scommesse” che chiamano economia mondiale, quelli che mentre c’è la crisi si arricchiscono sempre di più, quelli del Veltrusconi che governano ovunque in compagnia dei poteri forti e spesso della malavita ora ci chiedono i sacrifici e la rinuncia ai diritti e al lavoro.
Quando diciamo basta?

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