2 ottobre – giornata della non violenza

giovedì 2 ottobre 2008 → 16:42 in Manhattan e dintorni

Una bellissima pagina del Corriere della Sera di oggi,  dedicata alla non violenza:

“Ci sono cose per cui sono disposto a morire ma nessuna per cui sarei disposto a uccidere” 

M.K.Gandhi.

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8 commenti a “2 ottobre – giornata della non violenza”

edda scrive:

Mi riesce difficile esprimere il mio pensiero perché per natura, o per struttura o per dna le donne non sono abituate a pensare alla violenza in modo obiettivo, nella vita mi sono sentita in colpa varie volte e avrei sempre voluto che le mie scelte non fossero mai ricadute sugli altri in maniera dolorosa ma a volte questo è inevitabile ed io ancora oggi mi sento male solo all’idea di aver comunque provocato sofferenza ad un altro essere umano, quindi trovo la frase di Ghandi al di là dell’ideale, una regola di vita. Non so in caso di pericolo come potrei reagire ma o per debolezza o per carattere sono certa che forse porgerei l’altra guancia e comunque di questo non me ne faccio un vanto evidentemente un po’ vigliacca lo sono.

edda scrive:

Non c’entra nulla la mia risposta ora, voglio rileggere con più attenzione i vostri pensieri ma questo è lo stile del blog che amo; i nostri pensieri e le nostre emozioni.

edu scrive:

Non ho trovato il virgolettato in quello che ho scritto quindi deduco che è una tua libera.. molto libera interpretazione del mio pensiero. Io credo che hai interpretato male, forse è il caso che rileggi.
La vita ce la dobbiamo difendere… dai sorprusi, dalle lusinghe dalla violenza di tutti i giorni,ma non facciamo tutti i giorni a cazzotti, anzi io personalmente non lo faccio mai.
Ma la frase all’origine del “caso” evocava cose assolute. Diciamolo meglio: In assoluto non credo nella frase di Gandhi. Ritengo che prendere le armi..in un mondo come questo..in determinati luoghi, occasioni e circostanze possa o debba diventare una necessità.

sirlad scrive:

Devo essere sincero, mi è capitato, purtroppo, di colpire un essere umano. Una volta, due, anche da bambino. L’ho fatto per difesa personale, perché era in pericolo la mia incolumità. Una volta invece l’ho fatto perché l’altro voleva uccidere, con la perfidia e con la cattiveria, la mia anima e quella dei miei cari, e me ne sono anche pentito. Ma una cosa ricordo bene, il momento in cui ho colpito non ero io, la ragione e la mia anima in quel momento non cerano ed ero incapace di pensare, ho agito di istinto, un istinto bestiale. Capirete che non sempre porgo l’altra guancia, anzi, anche Gandhi diceva al proprio figlio, se in pericolo usa l’ istinto anche a costo di diventare violento. Comunque, in considerazione del fatto che la mia vita non è sempre in pericolo, in tutti gli altri momenti associo la violenza a qualcosa di animale e di assolutamente irragionevole che non ha nulla di etico. Chi usa violenza non ha morale. Colpire un essere umano è anche giustificare una guerra, un attentato, la morte di altri esseri umani per la giusta causa. Siamo sempre certi che la nostra è una giusta causa? Bisognerebbe nutrire qualche dubbio in più, sempre, e dubitare di chi non li ha mai, i dubbi.
Quello che in particolare non approvo, Edo, è il tuo pensiero “la vita è solo questa, non devo dare atto di nulla a nessuno e perciò mi difendo in ogni modo”. Non è da te. La vita è solo questa, ma gli esseri umani a differenza delle bestie vivono anche secondo una morale ed hanno l’obbligo di usarla. Conoscendoti non mi sembra che tu viva con la morale di una bestia, anzi. Il Delta, i colonizzatori.. hai ragione tu, chi opprime è una bestia, anzi, le bestie aggrediscono solo per fame o per paura, chi opprime lo fa per l’ingordigia e per il potere, e questo non è bestiale è peggio! Ma affermare che siccome si vive solo di qua allora si giustifica ogni tipo di violenza per autodifesa è un poco riduttivo e penoso. Tra l’altro a me sembra che nel mondo sono proprio gli ipocriti credenti che fanno della violenza e del sopruso il proprio credo!

edda scrive:

Questo volevo da te!

edu scrive:

Ho pensato qualche giorno prima di lasciare il commento che tu giudichi sintetico, ma che in qualche misura già …. esprime.
Inizio a dire che non credo nel verbo cattolico “porgi l’altra guancia”. Non credo neanchè nella non violenza quando qualcuno ti spara addosso, ti opprime, ti sfrutta, ti violenta, ti ruba la casa e la vita.
Perchè ? Credo che la vita nella sua unicità vada difesa e vissuta, credo che la vita di ognuno abbia un valore inestimabile, soprattutto non credo nel’aldilà. Per me tutto quello che ci riguarda si svolge “aldiquà” e ce lo dobbiamo difendere.
Indubbiamente sono stato sintetico e “semplice” con un argomento sul quale ci sono “tomi” enormi, l’approfondimento è d’obbligo, ricordati però che io idealmente sto ancora oggi con i “partigiani”.
I pacifici O BELLICOSI indiani che accolsero in maniera “APERTA” i colonizzatori sono stati sterminati…e oggi c’è la “civiltà”.
Gli abitanti del Delta di cui tanto si parla nel nostro sito sono sfruttati, oppressi e inquinati da 50 anni mentre risorse enormi vengono estratte dal loro territorio. Per sostenere il “nostro alto livello di vita” loro mangiano pesce pescato in acque annerite dal petrolio, vivono nella spazzatura, bevono acqua dalle pozzanghere, non hanno fognature e la loro vita media è di 46 anni (oltre 75 da noi, gli uomini, le donne qualcuno di più). Hanno provato a “chiedere” in tutti i modi, dalla secessione del Biafra agli Ogoni non-violenti di Ken Saro Wiwa (impiccato) senza vedere alcun risultato per la loro vita.
Oggi non sono in grado di capire quali gruppi si muovano per interessi “personali” e chi si muova con le armi per ottenere una vita migliore per le popolazioni del Delta, ma non me la sento di dargli dei terroristi perchè non sono non-violenti.
Per ora basta così. Ciao.

edda scrive:

Non essere sintetico 🙂 …vorrei capire il tuo non lo sò!

Edo scrive:

….non lo sò…..

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