I militanti del Mend ci sono ancora. Attaccato oleodotto dell’ENI.

martedì 7 febbraio 2012 → 23:53 in Nigeria

Il 4 febbraio il Movimento per l’Emancipazione del Delta del Niger (Mend) ha fatto esplodere un oleodotto che appartiene all’Eni-Agip. In un lungo comunicato firmato da Jomo Gbomo si minacciano attacchi alle compagnie petrolifere in tutta la regione del Delta e agli interessi del Sudafrica che tiene in carcere Henry Okah.
Il gruppo, che è stato in silenzio per circa un anno ha inoltre rivendicato la responsabilità per l’attacco di due settimane fa al compound di Godsday Orubebe, Ministro per il Niger Delta, avvenuto a Ogbobagbene sede del governo locale di Burutu nel Delta State.
In un comunicato diffuso dal Mend a thetimesofnigeria e ad altre agenzie di stampa si legge:
“Sabato 4 febbraio alle 19.30, i combattenti del Movimento per l’emancipazione del Delta del Niger (Mend) hanno attaccato e distrutto un oleodotto dell’ Eni – Agip a Brass nello stato di Bayelsa nella regione del Delta del Niger in Nigeria.
“Questo attacco relativamente insignificante serve a ricordare la nostra presenza nelle insenature del Delta del Niger ed è un segnale di cosa potrà avvenire in seguito.
“Abbiamo costantemente messo in guardia i nigeriani su Goodluck Jonathan e il suo gruppo di idioti che governano la Nigeria. Gli eventi degli ultimi mesi hanno dato ragione alla nostra posizione sull’incapacità di questo imbecille di guidare la Nigeria se non verso il basso.
“Piuttosto che risolvere i problemi gravi che affliggono la nazione e i suoi cittadini, Goodluck Jonathan sperpera fondi pubblici per pagare capi tribali e teppisti che si definiscono ex-militanti.
“I nigeriani devono ignorare le chiacchiere roboanti di immaginari e presunti ex-militanti di altri gruppi che ora” cantano le lodi di Jonathan “. Oltre a farediscorsi vuoti, non sono in grado di aiutare Jonathan in alcun modo.
In realtà la maggior parte dei cosiddetti ex-militanti si nascondono ad Abuja e Lagos, e non si avventurano vicino ai loro villaggi nel Delta del Niger.
“Il nostro silenzio, finora, è stato una scelta strategica e al momento giusto sarà possibile ridurre la produzione nigeriana di petrolio a zero e allontanare dalla nostra terra le compagnie petrolifere che lo hanno rubato per decenni. British Petroleum è disposta a pagare 25 miliardi dollari di risarcimento per la fuoriuscita di petrolio del Golfo del Messico, ma per perdite ben peggiori nel Delta del Niger, il nostro popolo è stato pagato con la morte per mano dei militari nigeriani.
“Nei giorni bui a venire, MTN, SACOIL(società sudafricane che hanno grandi interessi in Nigeria) e altri investimenti sudafricani pagheranno un prezzo pesante per l’interferenza di Jacob Zuma nella legittima lotta per la giustizia nel Delta del Niger. Il presidente sudafricano si è ridotto alla posizione di “servo” di Goodluck Jonathan.
“Il Movimento per l’Emancipazione del Delta del Niger (Mend) comprende l’impatto negativo che il nostro assalto l’industria petrolifera nigeriana avrà sul cittadino comune in un paese che si basa quasi esclusivamente su questa fonte di reddito.
“Purtroppo, un governo estremamente irresponsabile, si disinteressa della Nigeria ed è più preoccupato di arricchire se stesso e i membri della famiglia che a risolvere i problemi del Delta del Niger o lo standard di vita in continuo deprezzamento dei nigeriani.
“Un governo incapace di gestire le strade, le raffinerie, le centrali elettriche e le altre infrastrutture di base sta ancora una volta sprecando preziose risorse pubbliche in un comitato con il compito di investigare la fattibilità dell’energia nucleare per produrre energia elettrica.
“Il governo della Nigeria è sicuramente incapace di effettuare lo smaltimento dei rifiuti domestici. Come poi si prevede di affrontare il problema dello smaltimento delle scorie di energia nucleare? I Nigeriani devono sapere che il loro ignorante presidente è controllato da Obasanjo, dalle nazioni occidentali, da una moglie imbecille e un esercito di stregoni.
“In questa nuova fase della nostra lotta per la giustizia, il Movimento per l’emancipazione del Delta del Niger (Mend) presterà molta attenzione a trattare con le forze di sicurezza e i traditori del Delta del Niger.
“A questo proposito, il Mend desidera confermare che i nostri combattenti sono responsabili per l’attacco a Ogbobagbene Burutu nell’ area di governo locale del Delta State, al compound di Godsday Orubebe, Ministro per il Niger Delta.
“Consigliamo all’opinione pubblica di prendere molto sul serio, eventuali avvisi di imminenti bombardamenti. Tali avvertimenti precederanno sempre un attentato, fornendo un tempo sufficiente per l’evacuazione.
“Membri specifici dei servizi di sicurezza e dei mass media in aggiunta alla posta elettronica, riceveranno la notifica di un attacco imminente, tramite SMS al fine di minimizzare la possibilità di vittime civili.”
La dichiarazione del Mend è stata firmata da Jomo Gbomo.
Un portavoce della JTF (Join Task Force) ha confermato l’esplosione e anche un anonimo portavoce dell’Eni, dall’Italia, ha ammesso l’attacco e il taglio di 4 mila barili di produzione giornaliera.
Nuove nubi sembrano dunque addensarsi nel cielo già grigio della Nigeria.

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