L’Acqua non si vende – Campagna per il Referendum

venerdì 7 maggio 2010 → 14:04 in Manhattan e dintorni

Il 24 e 25 aprile è partita la raccolta firme per la proposizione del REFERENDUM ABROGATIVO, promosso dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, per ripubblicizzare le risorse idriche.I tre quesiti referendari sono stati depositati presso la Corte di Cassazione il 31 marzo scorso.
Perchè un referendum?

Adesso basta, sull’acqua decidiamo noi!
Perché l’acqua è un bene comune e un diritto umano universale. Un bene essenziale che appartiene a tutti. Nessuno può appropriarsene, né farci profitti. L’attuale governo ha invece deciso di consegnarla ai privati e alle grandi multinazionali. Noi tutte e tutti possiamo impedirlo. Mettendo oggi la nostra firma sulla richiesta di referendum e votando SI quando, nella prossima primavera, saremo chiamati a decidere. E’ una battaglia di civiltà. Nessuno si senta escluso.

Perché tre quesiti?
Perché vogliamo eliminare tutte le norme che in questi anni hanno spinto verso la privatizzazione dell’acqua. Perché vogliamo togliere l’acqua dal mercato e i profitti dall’acqua.

Cosa vogliamo?
Vogliamo restituire questo bene essenziale alla gestione collettiva. Per garantirne l’accesso a tutte e tutti. Per tutelarlo come bene comune. Per conservarlo per le future generazioni. Vogliamo una gestione pubblica e partecipativa. Perché si scrive acqua, ma si legge democrazia.

Dai referendum un nuovo scenario
Dal punto di vista normativo, il combinato disposto dei tre quesiti sopra descritti, comporterebbe, per l’affidamento del servizio idrico integrato, la possibilità del ricorso al vigente art. 114 del Decreto Legislativo n. 267/2000.
Tale articolo prevede il ricorso ad enti di diritto pubblico (azienda speciale, azienda speciale consortile, consorzio fra i Comuni), ovvero a forme societarie che qualificherebbero il servizio idrico come strutturalmente e funzionalmente “privo di rilevanza economica”, servizio di interesse generale e scevro da profitti nella sua erogazione. Verrebbero di conseguenza poste le premesse migliori per l’approvazione della legge d’iniziativa popolare, già consegnata al Parlamento nel 2007 dal Forum italiano dei movimenti per l’acqua, corredata da oltre 400.000 firme di cittadini. E si riaprirebbe sui territori la discussione e il confronto sulla rifondazione di un nuovo modello di pubblico, che può definirsi tale solo se costruito sulla democrazia partecipativa, il controllo democratico e la partecipazione diretta dei lavoratori, dei cittadini e delle comunità locali.
Perchè A Sud appoggia il referendum
Come attiviste ed attivisti di A Sud in questi anni abbiamo appreso dai movimenti dei sud del mondo la centralità che assume la gestione delle risorse idriche per la vita stessa e per la democrazia. Abbiamo potuto contribuire alle sperimentazioni di una gestione diversa, pubblica e comunitaria. E sappiamo che questo è possibile.

In Italia siamo stati e saremo sempre al fianco di tutte le comunità che hanno lottato per difendere l’acqua e salvaguardare i territori dalle aggressioni e dalle ferite create dalle logiche del profitto e dello sviluppo. A Roma abbiamo denunciato il comportamento privato e speculativo dell’Acea su cui il Comune di Roma, nonostante detenga il 51% delle azioni del capitale societario, non ha controllo e che si comporta in Italia e nel mondo come una qualsiasi multinazionale.

Abbiamo contribuito alla raccolta delle oltre 400.000 firme che hanno sostenuto la proposta di legge di iniziativa popolare che chiedeva la ripubblicizzazione dei servizi idrici.

Ma il nostro contributo al percorso di mobilitazione nazionale sull’acqua non si ferma qui. Sappiamo infatti che il nostro pianeta è per la prima volta immerso in una crisi inedita che è ambientale, economica, finanziaria, energetica, alimentare, migratoria e delle forme della rappresentanza. Assistiamo, documentiamo e denunciamo ogni giorno i conflitti nati ovunque nel mondo scatenati dalla necessità di reperire sempre più risorse e spazi per la sopravvivenza del modello neoliberista a scapito della stessa sopravvivenze di comunità e popoli.

Le istituzioni, nazionali e sovranazionali continuano a dare risposte totalmente inadeguate come dimostra il fallimento del summit ONU di Copenaghen. Invece, insieme a donne e uomini con cui quotidianamente lavoriamo, cerchiamo di costruire alternative. Che parlano di democrazia, di tutela del territorio, dei beni comuni, della salute, del lavoro: In una parola di buen vivir.

Per questo ci siamo.

DOVE FIRMARE
Banchetti raccolta firme per il Referendum sull’acqua

A tutte le iniziative pubbliche di A Sud, saranno presenti fino alla fine di giugno – quando si chiuderà la campagna referendaria, i moduli per la raccolta firme.
Guarda l’agenda degli eventi per partecipare alle nostre iniziative! Vieni a trovarci e porta amici e parenti a firmare per l’acqua!

Puoi anche venire a trovarci e a firmare il referendum presso il nostro entro di Documentazione sui Conflitti Ambientali, Largo Gassman, Bioparco di Roma, Villa Borghese [www.cdca.it]. Puoi trovarci dal lunedi al venerdi, dalle 10.00 alle 17.00.

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