C’è poco da scherzare.

lunedì 3 maggio 2010 → 20:51 in Manhattan e dintorni

Lazio – Inter ha lasciato “perplessi” tutti i benpensanti, quelli che “è …ma così non si può!” Che c’è di strano, tutto il paese è così, non vi piace ?
C’è poco da scherzare, la questione è seria ed emblematica del “mala tempora currunt” e non riguarda solo i “tifosi” della Lazio che ieri sera hanno “trasparentemente” raggiunto l’apice. Il “godere” delle disgrazie altrui…che poi è il contrario di solidarietà, è uno sport molto esteso che va ben oltre il confine dei campi di calcio e delle annesse tribune. La follia collettiva e la perdita del senso della realtà si trasmette come un’epidemia e forse dovremmo smetterla di scherzarci sopra. Immaginatevi il modello che trasmette il papà laziale al giovane figlio che porta allo stadio, spesso spendendo fior di quattrini. La Lazio e i suoi tifosi, si dirà, sono stati troppo sfacciati. Ma non ci sono forse romanisti che “godono” se la Lazio va in B . Che differenza c’è tra quanto accaduto ieri sera e le partite “acchittate” dai vari “moggi” in ogni parte d’Italia. Anzi, c’è da dire che alcune di quelle partite ci hanno fatto divertire ed amareggiare….erano professionisti della “bufala”, mica dilettanti come quelli di ieri sera che “se ne so accorti tutti”. E poi tutti sanno che in tutti i campionati, dalla serie A alla terza categoria nelle ultime giornate alcune partite si “combinano”, o spudoratamente o tacitamente. E sono tutti “indignati” per quello che faceva Moggi, tutti meno i juventini, che sono indignati “perchè lo facevano tutti e hanno condannato solo noi”
C’è poco da scherzare dicevo all’inizio, bisogna riflettere su quanto accade, pensare, esercitare il muscolo che teniamo dentro la testa per evitare che si atrofizzi, non ce niente da ridere nel triste spettacolo di ieri sera, ieri sera si è vissuta l’esaltazione della “cultura” imperante, ci da fastidio ma è così. Questo è il paese in cui viviamo. Degradato in tutto.

34 commenti a “C’è poco da scherzare.”

olimpico scrive:

Fratelli suona come parenti…serpenti,pienamente d’accordo sulla caduta di stile,d’altronde una certa “eleganza” va ricercata anche tra i “nostri” beniamini calcistici che ultimamente non l’hanno proprio esibita.Il calcio d’agosto fa il paio con i “saldi” di fine stagione.

fabrizio scrive:

Sostiene Edu, il calcio d’agosto non vale.
Detto questo, sono d’accordo sul fatto che questo sia un gioco e la Roma quest’anno ha giocato e noi ci siamo divertiti.
Voglio stendere, invece, un velo pietoso sullo striscione sul pullman dei vostri fratelli nearazzurri…anche per vincere ci vuole una certa eleganza.

olimpico scrive:

Fabbri’,se questa e’ la vostra “cultura” sportiva c’e’ poco da invidia’,pensa lo sai qual’e’ il paradosso di tutto cio’?….Che sia la passata stagione che quella appena conclusa hanno visto vincere in Italia solo due squadre:l’Inter e la Lazio, e che l’unica squadra che ha battuto l’Inter in una finale e’ la Lazio incredibile ma vero.Tutto cio’ vi dovrebbe far riflettere e aiutarvi a sdrammatizzare un po’ questo che rimane sempre un gioco,solo un gioco.Non fate i TALEBANI!

fabrizio scrive:

Caro Olimpico brutta bestia l’invidia… 😉

olimpico scrive:

Siete una delusione,avete perso la parola oltre che il campionato?

olimpico scrive:

Hosteria “dar Pupone”via di trigoria gnente primi,SOLO SECONDI!

olimpico scrive:

Enzo Ferrari diceva sempre:il secondo non e’ altro che il primo dei PERDENTI!

olimpico scrive:

Ieri si e’ consumato il propagandistico incontro al colosseo tra Russel Crowe protagonista del film “il gladiatore”e il carciofo romanesco che sogna di emulare le gesta di Quinto Fabio Massimo.Una cosa patetica organizzata ad arte dall’apparato pubblicitario che circonda il carciofo nostrano ancora una volta per farlo cadere in piedi dopo l’ennesima figuraccia esibita nella finale di Coppa Italia contro l’Inter.Che dire,ma i “gestori” pubblicitari del carciofo conoscono la storia?A me sembra di no,insomma ma i gladiatori non erano dei senza Dio,condannati senza patria e soprattutto non “romani?Effettivamente sentir parlare il carciofo tutto sembra meno che romano,magari romanista quello si ma romano proprio no.Potremmo tentare di fargli leggere un libro di storia ma voi ce lo vedete uno che a precisa domanda”Carpe diem” ha risposto “MI DISPIACE NON PARLO INGLESE”leggere un libro di storia romana?io PROPRIO NO.

flash scrive:

oggi l’hanno occupato quell’appartamento. All’insaputa del tirapiedi ovviamente.

olimpico scrive:

Petricca la prossima volta che ce ricapito je ce caco nell’androne,non puoi capi il portiere quanto e’ arrogante,gli ho detto:ma tu chi sei er portiere o il tirapiedi?N’antro po’ me’ “parte”…era er tirapiedi!

erpesenti scrive:

Olga…je dovevi urinare nell’androne…..

olimpico scrive:

La presente solo per dirvi che ieri mi e’ capitato di consegnare un plico in via del fagutale 2,indirizzo balzato agli onori della cronaca per le vicende di quel poveraccio di Scaiola,entrato nell’androne mi e’ venuto incontro il portiere domandandomi chi cercavo,ed io gli ho risposto che cercavo il mio appartamento in quanto a mia insaputa qualcuno me lo aveva comprato…..si e’ incazzato.

olimpico scrive:

E’ regalato…..

sirlad scrive:

e il mezzo appuntamento…

olimpico scrive:

Raccolgo volentieri l’invito,rivalorizziamo il tavolo verde,Eliseu e’ tornato quello di una volta,”scompare” per poi “riapparire”,mi ricordo il viaggio di ritorno da Barcellona,ogni volta un calandra “nuovo”…..

sirlad scrive:

non è vero, se manco è solo perché non voglio ulteriormente polemizzare poichè gli eventi non sono sempre limpidi….
si sarebbe il caso di tornare a giocare tra noi, e accorrete perché Edo è veramente molto scarso….

olimpico scrive:

Lavanda, tu aricicci solo quando la Roma vince… sei poco attendibile, comunque ..pomeriggio non proprio ..tranquillo è??!! Torniamo a giocare tra di noi che è meglio!..

sirlad scrive:

meno male che tu ci dai la scintilla… vecchia sola d’un Calandra!

Edo scrive:

Eccomi qua. Intanto un saluto a Stefano, poi una nota. Mi fa piacere leggere le reazioni al mio post e constatare che avete tutti il cervello “acceso” nonostante il grave “inquinamento atmosferico” che pervade tutti i campi….non solo quelli di calcio!

olimpico scrive:

Calcagno ma dove sei finito?

stefano cervello scrive:

Ciao ragazzi, concordo che ogni cosa che accade è ..figlia di un qualcosa, di un evento.Quello che accade nello sport rincarna alla perfezione in nostro stato sociale che è basato , da questi ultimi anni, nel “non trovare un colpevole”. Se un importantissimo uomo di stato si permette di difendere un suo collaboratore dove non viene contestato dai magistrati, ma viene preseo con le mani nel sacco per impicci, assegni circolari regalati per acquisto casa vicino al colosseo ma che cosa vi volete aspettare dai grandi comunicatori dello sport ? Vedete, siamo nell’epoca che non esistono i colpevoli. Si alzano le mano con il “segno delle manette”. come se ci fosse un complotto (stesso dentico termine adoperato per difendere l’artefice per la “casa vista colosseo”) mentre quando Samuel , in quel di Chelsea atterra due volte Drogba in aerea (ricordo agli interisti che la Champion sarebbe TERMINATA lì) non si alzano le mani, tutti zitti, il fatto viene imbavagliato e tutto passa in cavalleria.La cosa più triste di tutta sta cazzo di storia, per me, lo sapete quale è ? E’ che ci stiamo abituando al BAVAGLIO.
Auguro a tutti voi una felice domenica con Porta Metronia sempre nel cuore.
Stefano Cervellini

olimpico scrive:

Prima di tutto un caro saluto a Cervello,uno di noi che ha sottolineato che nel calcio ci si dovrebbe comportare come nella vita,lealmente.Detto cio’ sicuramente vi sarete accorti del mio silenzio durante questa “tormentata”settimana calcistica,silenzio dovuto dall’enorme imbarazzo provato nel seguire le performance delle nostre amate squadre,”utilizzate” oramai come terminali per sfogare l’enorme insoddisfazione sociale e la deriva culturale che stiamo vivendo.Poi volevo rispondere al Nostro amico Lapo Elkan(Lattuada)invitandolo a non pensare che il malaffare nel calcio sia esclusiva solo di alcune squadre del Nord,oppure che il razzismo abiti solo nell’altra sponda calcistica de tevere,(ascolta il “sonoro”dello stadio mercoledi’ durante il “fattaccio Totti-Balotelli)il problema e’ globale,insomma la storiella di Robin Hood non regge.Proviamo anche noi a guuardare le nostre squadre da un altro punto di vista,consapevoli che anche loro spesso politicamente e non solo giocano sporco,senza sentirsi migliori di altri e senza necessariamente dare la colpa sempre a qualcuno di fronte a un insuccesso,solo cosi’ possiamo evitare di trasformarci tutti in “talebani del pallone”

sirlad scrive:

Ciao Stefano e benvenuto, finalmente. Dico finalmente perché questo sito serve e nello stesso momento ha bisogno della partecipazione di tutti quelli che hanno avuto la fortuna di vivere e godere di quello splendido posto che era Porta Metronia, ma credo che lo sia tutt’ora, di tutte le situazioni che offriva e dell’aria che vi si respirava. Detto questo mi rallegra che tu, che di calcio ne mastichi, dica esattamente quello che penso io e quasi tutti gli altri così come abbiamo scritto negli altri post, a parte le solite battute sulla natura dei lazialotti… Concordo perfettamente che lo scandalo vero è stato offerto non dai tifosi ma dai giocatori “professionisti”.
Permettimi, però, di precisare che il calcio, per l’enorme importanza che ha assunto ovvero per la visibilità e per la possibilità che da al popolo come valvola di sfogo (sfogo sia violento che pacifico), è diventato affare sociale e non solo sportivo. Ed è proprio in questa ottica che io tiferei contro i “maledetti cugini” ma non riuscirei mai a tifare per quelli che per me rappresentano l’emblema del cattivo potere, politico economico e sportivo.

stefano cervello scrive:

Buongiorno a tutti, dopo tante cazzate dette e sentite su giornali e tv e dopo aver fatto sbollire le ire di molti vi dico come la penso sulla questione Lazio-Inter.
Da tifoso romanista: sono dispiaciuto che l’inter abbia battuto la Lazio per due a zero. Punto e basta.
Da appassionato di calcio (non di pallone) : I tifosi della Roma devono mettersi l’anima in pace. Ognuno allo stadio tifa per chi vuole,l’importante è non cadere nella volgarità e violenza. Non esiste in nessun stato una legge che vieti di gioire ad ogni gol a prescindere in quale porta venga segnato. Possiamo non condividere questa scelta o comportamento ma ,tanti giallorossi, non si possono attaccare a questo atteggiamento che, dicono, può aver influito sul risultato finale . Cazzate. Sono altre le cose che hanno portato certi atleti a “non giocare la gara”. … ed il problema è tutto qui. Il “non giocare la gara”.
Da tecnico certificato di calcio : Quello che hanno fatto otto undicesimi degli atleti della Lazio “non si può fare” . Questa non è ne una mia idea e ne un dibattito con voi. “Non si può fare” e basta. Le carte federali (chi ignora cosa siano vi dico semplicemente che sono la Bibbia del calcio) non permettono questo tipo di atteggiamento, in una gara ufficiale gli atleti che scendono in campo devono comportarsi da professionisti . Questo significa, in parole povere , che puoi anche non squilibrare la tua squadra per andare a rete ma difendere la propria porta è il minimo che ogni atleta possa fare. Se nei giorni prima della gara qualsiasi atleta ha ricevuto ricatti o minacce che possano alterare il proprio rendimento e il risultato finale della partita va denunciato agli organi competenti . Come vedete è tutto molto facile, semplice e lineare. Mi dicono che anche la Roma, negli anni passati, sembra si sia macchiata di “comportamento scorretto”. Lazio – Inter invece io l’ho vista. Grazie per l’attenzione

stefano cervello scrive:

buongiorno a tutti

Paolo scrive:

he he he… entrambe le cose!!!! Stupido e falso!!! E distratto!!! 🙂

sirlad scrive:

due sono le possibilità: o Paolo non ha letto quello che è stato scritto in questo post, e quindi non lo ha capito oppure vuole fare come Mourinho che prima della partita innervosisce l’avversario dichiarando falsità 😉 🙂 😉

erpesenti scrive:

meno male che ce stai te, paolo, che ce illumini co ste perle de saggezza….

Paolo scrive:

tifosi = ultrá, naturalmente

Paolo scrive:

Non so neanche cosa sia successo (la Lazio ha perso apposta? mi pare di capire). I tifosi – e quelli romani in particolare – fanno schifo da sempre, sono feccia ignorante e senza cervello, inebetita da un “gioco” che gioco non é mai stato – dai razzi in faccia ai pestaggi, dai coltelli agli autogrill, dalle faccie spaventose alle cariche della polizia… ma chi e che davvero puó abncora sorprendersi del “degrado” del calcio?????

sirlad scrive:

Articoli da condividere, non fa una piega. Sicuramente certe manifestazioni hanno origini che nascono ben al di la del semplice fatto sportivo. Scusate, sportivo si fa per dire. Del malcostume del paese malato, dei virus che lo governano, della sua immoralità e dell’ipocrisia del suo popolo che si rispecchia nei modelli rappresentati dai suoi stessi governanti ne abbiamo già parlato tante altre volte, non ultimo il post di Edo ” un paese arretrato”.
Che non ci sia differenza tra i fatti di domenica e quello che è successo con calciopoli non ci piove, anzi, il giornale francese “le monde” riporta che i fatti ultimi sono anche peggiori! Il malcostume c’è sempre stato, basta ricordare il calcioscommesse “80 quando carcerarono in diretta gente del calibro di Paolo Rossi, Giordano ecc.. e alcune squadre, Lazio e Milan, furono retrocesse in serie B. Tutti gran professionisti della “bufala” non come quelli di domenica sera, dice Edo “dilettanti”. Io non credo che siano dei dilettanti, la verità è che il malcostume ha talmente attecchito che non c’è bisogno di fingere, tanto è il popolo stesso che chiede “l’impiccio” perché è il mezzo più facile per raggiungere obiettivo, qualunque esso sia. Condivido, è l’esaltazione della più bassa e bieca sottocultura imperante, del degrado, c’è da esaltarsi! e tutto questo, come dice giustamente Fabrizio, sta uccidendo i nostri sogni, anche quelli più futili come quelli riposti nel gioco, il gioco come evasione e come ritorno alla fanciullezza, con la conseguenza che i veri fanciulli, con tali lezioni, diventano sempre più cinici e disillusi.
Comunque, in tutto questo, vorrei fare una amara considerazione che potete condividere o no: il povero, lo sconfitto, pur di arrivare a raggiungere il più misero dei traguardi si allea anche, e senza alcun problema di stomaco, con il più potente, con il padrone. L’oppresso che spalleggia l’oppressore per la paura di perdere il suo piccolo orticello. Una specie di sindrome di Stoccolma. E’ un po’ come chi, che per un ici in meno o per la speranza di continuare a raggirare impunemente la legge, indirizza le proprie preferenze politiche ed il proprio voto verso coloro che del raggiro sono maestri, con i risultati che conosciamo. Non si fa corpo unico bensì ci si asserve allo sfruttatore. In buona sostanza si è persa la coscienza di classe, di ogni tipo, non si distingue più a quale classe si appartiene, non si capisce più chi è il nemico e chi è il “compagno”, in ogni campo. Pasolini diceva che il nemico non era il celerino che ti fronteggiava, quello era solo un’altra faccia del proletariato. Così, ora, il nemico non è il laziale o il romanista o l’interista, l’extracomunitario o l’emarginato destroide piuttosto che l’operaio leghista. I nemici veri sono coloro che manovrano questo sistema, i potenti dell’economia insieme ai loro sporchi e asserviti politicanti, sono coloro che creano le false guerre e fanno stare gli uni contro gli altri armati. E intanto, così, loro godono.
Però, vi prego, non ditemi che non si può più scherzare e non si può più ridere ed ironizzare, perché questa è la vera fine…

fabrizio scrive:

Approvo e sottoscrivo dall’inizio alla fine. E’ vero che il problema va molto oltre il calcio e investe la nostra intera cultura, l’immoralità è dilagante, addirittura modello da seguire. Il degrado della nostra società investe purtroppo aspetti molto importanti e che hanno effetti sicuramente più gravi di una stupida partita di calcio ma vedi il fatto assurdo sta proprio in questa stupida partita di calcio.
Il calcio è un gioco, è l’unico gioco che fa davvero tornare gli adulti bambini (a volte troppo) e un bambino normalmente non accetta di perdere, mai. Non “inquina” il gioco con calcoli da ragioniere, gioca per vincere, attacca, sogna di far gol. I bambini non giocano volentieri in difesa, l’idolo è sempre quello che segna. Ecco, ieri sera abbiamo visto capolvogere anche quest’ultimo brandello di infantile ingenuità, forse un po’ ipocrita ma pur sempre gioiosa. Ieri sera abbiamo visto i bambini contenti di perdere e su questo davvero c’è poco da scherzare, ieri sera abbiamo visto i bambini perdere la loro spontaneità ingenuità.

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