Conferenza Mondiale dei Popoli sul clima e sui diritti della “Madre” Terra

martedì 20 aprile 2010 → 20:21 in Manhattan e dintorni

Ha preso il via ieri, a Cochabamba in Bolivia, la Conferenza Mondiale dei Popoli sui Cambiamenti Climatici e Diritti della Madre Terra , convocata dal governo di Evo Morales all’indomani del nulla di fatto del vertice dei governi sul Clima svoltosi a dicembre a Copenaghen.
Circa 15.000 i delegati che si aspettano nei locali dell’Università di Tiquipaya, che ospiterà l’evento. Tra essi il Nobel Adolfo Perez Esquivel, Naomi Kline, Josè Bove, Miguel D’Escoto, Francois Houtard, Alberto Acosta. Saranno presenti a Cochabamba anche novanta delegazioni governative provenienti dai cinque continenti. Per l’atto pubblico dell’ultimo giorno arriveranno, oltre al presidente Morales, anche i presidenti Chavez, Correa, Lugo.
La Conferenza mondiale costituisce un importante momento di confronto, articolazione ed alaborazione di proposte che vede per la prima volta assieme la partecipazione di realtà sociali, accademiche ed istituzionali: movimenti sociali, scienziati, intellettuali, sindacati, forze politiche, governi.
L’obiettivo è quello di arrivare alla prossima Conferenza delle Parti sul clima – COP16, che si terrà tra novembre e dicembre a Cancun, in Messico, con una posizione concertata che sia frutto di un percorso largamente condiviso, rappresentativo delle realtà sociali ed istituzionali degli oltre 170 paesi che saranno presenti a Cochabamba.
Tra i principali punti che verranno discussi a Cochabamba, la proposta di creare un Tribunale di Giustizia Climatica; l’approvazione di una Dichiarazione Universale dei Diritti della Madre Terra da sottoporre all’Assemblea delle Nazioni Unite, la proposizione di un Referendum Mondiale sul Cambiamento Climatico e la richiesta di riconoscimento di un debito ecologico e climatico del Nord nei confronti del Sud del mondo.
L’evento internazionale arriva in una data importante per la memoria boliviana: i dieci anni dalla Guerra dell’Acqua dell’aprile 2000, quando proprio a Cochabamba la popolazione si mobilitò in massa contro la privatizzazione delle risorse idriche riuscendo ad ottenerne la ripubblicizzazione.
Proprio il 22 aprile infine, giorno della chiusura della Conferenza, ricorre la Giornata Mondiale della Terra. Una ragione in più per far cadere in questa ricorrenza un appuntamento che ha come obiettivo ultimo proprio quello di contribuire – attraverso analisi, proposte, costruzione di alternative – alla salvezza del pianeta.

Il testo dell’ appello del presidente Boliviano Evo Morales ai governi, ai movimenti sociali, scienziati, studiosi, per la una Conferenza dei Popoli sul cambiamento climatico.
Convocazione

Considerando che il cambio climatico rappresenta una minaccia reale per l’esistenza dell’umanità, degli esseri viventi e della nostra Madre Terra come oggi la conosciamo;

Constatando il grave pericolo che esiste per le isole, le zone costiere, i ghiacciai dell’Himalaya, le Ande e le montagne del mondo, i poli della Terra, le regioni calde come l’Africa, le fonti di acqua, le popolazioni colpite dai disastri naturali crescenti, le piante e gli animali, e gli ecosistemi in generale;

Evidenziando che i più colpiti dal cambio climatico saranno i più poveri del pianeta che vedranno distrutti propri focolari, le proprie fonti di sopravvivenza e saranno obbligati a migrare e a cercare rifugio;
Confermando che il 75 per cento delle emissioni storiche di gas a effetto serra si sono originati nei paesi irrazionalmente industrializzati del nord;

Constatando che il cambio climatico è un prodotto del sistema capitalista;

Deplorando il fallimento della Conferenza di Copenhagen per responsabilità dei paesi chiamati “sviluppati” che non vogliono riconoscere il debito climatico che hanno con i paesi in via di sviluppo, le generazioni future e la Madre Terra;

Affermando che per garantire la piena realizzazione dei diritti umani nel secolo XXI è necessario riconoscere e rispettare i diritti della Madre Terra;

Riaffermando la necessità di lottare per la giustizia climatica:

Riconoscendo la necessità di assumere azioni urgenti per evitare più grandi danni e sofferenze all’umanità e alla Madre Terra, per ristabilire la armonia con la natura;

Sicuri che i popoli del mondo, guidati dai principi di solidarietà, della giustizia e del rispetto per la vita, saranno capaci di salvare l’umanità e la Madre Terra; e Celebrando il Giorno Internazionale della Madre Terra

Il governo dello Stato Plurinazionale della Bolivia convoca i popoli, i movimenti sociali e i difensori della madre terra del mondo, e invita gli scienziati, gli accademici, i giuristi e i governi che vogliono lavorare con la propria gente alla Conferenza Mondiale dei Popoli sul Cambio Climatico e i Diritti della Madre Terra che si realizzerà dal 19 al 22 aprile del 2010 nella città di Cochabamba, Bolivia.

La Conferenza Mondiale dei Popoli sul Cambio Climatico e i Diritti della Madre Terra ha come obiettivi:

1) Analizzare le cause strutturali e sistematiche che provocano il cambio climatico e proporre le misure di fondo che rendono possibile il benessere di tutta l’umanità in armonia con la natura
2) Discutere e definire il progetto della Dichiarazione Universale dei Diritti della Madre Terra
3) Definire le proposte di nuovi impegni per il Protocollo di Kioto e per le decisioni della Convenzione ONU sul Cambio Climatico che guideranno l’iniziativa dei governi impegnati per la vita nei negoziati sul cambio climatico e in tutti gli scenario delle Nazioni Unite, riguardo a:
a) Debito climatico
b) Migranti-rifugiati del cambio climatico
c) Riduzione delle emissioni
d) Adattamento
e) Trasferimento di tecnologia
f) Finanziamento
g) Foreste e cambio climatico
h) Visione condivisa
i) Popoli indigeni e
j) Altro
4) Lavorare nella organizzazione del Referendum Mondiale dei Popoli sul cambio climatico
5) Analizzare e tracciare un piano di azione per avanzare nella costituzione di un Tribunale della Giustizia Climatico
6) Definire le strategie di azioni e mobilitazione in difesa della vita di fronte al Cambio Climatico e per i Diritti della Madre Terra.

Bolivia, 5 gennaio 2010

Evo Morales Ayma
Presidente dello Stato Plurinazionale della Bolivia

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.