Mend : “Libereremo oggi Matthew Maguire. E’ il nostro regalo per il suo compleanno.”

lunedì 1 giugno 2009 → 19:44 in Nigeria

“Oggi, 1 giugno è il compleanno di Matthew Maguire. Ha trascorso 9 mesi con noi come ostaggio e come “regalo di compleanno” abbiamo deciso di liberarlo”.
matthew-maguireInizia così il comunicato con cui il Mend ha fatto sapere che stasera libererà l’ultimo ostaggio britannico ancora in mano al gruppo.
“Poiché siamo preoccupati per la sua sicurezza, vogliamo richiamare l’attenzione dell’Ambasciata Britannica sulle nostre intenzioni in modo che possa informare il governo e fermare eventuali tentativi di attacco ai combattenti da parte della JTF che potrebbe tentare di farsi pubblicità a basso costo dicendo che Mathew è stato salvato da loro.”
“La compagnia può preparasi a ricevere l’ostaggio questa sera, lo libereremo in zona sicura”. Ha detto il Mend in una e-mail firmata dal portavoce, Jomo Gbomo. Il gruppo ha anche detto che non avrà pace fino a quando il governo nigeriano non avrà liberato il leader del gruppo, Henry Okah, che è incarcerato con l’accusa di traffico di armi.
Si conclude così la vicenda di Matthew Maguire, che era stato rapito il 9 Settembre del 2008, insieme ad altri 26 lavoratori di varie nazionalità, a bordo della petroliera H.D. Blue Ocean all’ingresso del fiume Sambriero nello stato del Rivers nella regione del delta e il cui rilascio era legato dal Mend al rilascio di Henry Okah. L’altro ostaggio britannico, Robin Barry Hughes, era stato rilasciato dal Mend il 19 Aprile del 2009 “per motivi di salute, per la sua età e su richiesta di Henry Okah” il leader del Mend detenuto in una prigione militare a Jos.
Ancora una volta sembra che abbiano prevalso nel Movimento del delta le ragioni “umanitarie”, per il forte legame che ha spesso unito gli ostaggi, come da loro stessi dichiarato dopo il rilascio, e i giovani militanti che li detengono. Già all’inizio di maggio il portavoce Jomo Gbomo in una mail aveva dichiarato che il gruppo stava pensando di rilasciare Matthew, poi gli attacchi e la massiccia offensiva della JTF avevano ostacolato l’operazione e creato forti preoccupazioni per l’incolumità dell’ostaggio che correva il rischio di rimanere coinvolto negli scontri. Oggi finalmente la buona notizia.

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